Abolizione dei compiti a casa

I compiti a casa vanno aboliti in quanto forma obsoleta e controproducente per l'apprendimento e la formazione dello studente

Tesi favorevole

PRO\VERSI

Studiare di più non è garanzia di migliori risultati. Al contrario, la dilazione nel tempo dell'esercizio è un fattore efficacissimo per l'apprendimento.
Anche lo studio Does Homework Perpetuate Inequities in Education? pubblicato dall'OCSE il I dicembre 2014 sul sito “oecd-ilibrary.org” dimostra che, seppure passando molte ore sui libri, gli studenti italiani presentano alti tassi di analfabetismo funzionale.
Con l'obbligo dei compiti si rischia che lo studente si abitui a ripetere le lezioni a memoria per poi rigettarle a comando durante interrogazioni e verifiche.
Inoltre, spesso i genitori si sostituiscono ai figli nel fare materialmente i compiti, evitandogli da un lato un confronto veritiero col giudizio degli insegnanti e creando, dall'altro, una dipendenza genitore-figlio inopportuna.
L’insegnamento e l’apprendimento devono avvenire solo a scuola, in presenza del docente. Il tempo dedicato all’espletamento degli impegni di studio (vacanze e pomeriggi dopo la scuola) dovrebbe essere impiegato in altro modo.
L'Italia dovrebbe seguire esempi come la Finlandia, dove i compiti sono stati aboliti ma dove, allo stesso tempo, gli studenti sono fra i più preparati d'Europa.


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