Gli insetti possono sostituire appieno le proteine, gli amminoacidi, i grassi e altre sostanze nutraceutiche prodotte in campo alimentare dalla carne animale

Proteine di alta qualità

Secondo il parere della Fao, riportato nel documento Il contributo degli insetti per la sicurezza ambientale, l'economia e l'ambiente, pubblicato nell'aprile 2014 sul sito della Fao, seppure il contenuto nutrizionale degli insetti dipenda dal loro stadio vitale, dall'habitat e dalla dieta, “tuttavia è largamente accertato che: gli insetti forniscono proteine di alta qualità e nutrienti paragonabili a quelli forniti dalla carne e dal pesce […] Gli insetti sono particolarmente importanti come integratori dietetici per bambini sottonutriti perché molte specie presentano un’alta quantità di acidi grassi (paragonabile a quella fornita dal pesce). Essi sono anche ricchi in fibre e micronutrienti quali rame, ferro, magnesio, manganese, fosforo, selenio e zinco”.

Per Ettore Capri, docente di Valutazione del Rischio negli Alimenti presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, l'opportunità nutrizionale offerta dagli insetti è molto vasta e potenzialmente offre innumerevoli preparazioni alimentari.
Nell'articolo Smart food a sei zampe, pubblicato il 23 gennaio 2018 sul sito dell'Università, Capri afferma: “Attraverso un’analisi alimentare più dettagliata e scientifica condotta nei laboratori di ricerca della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali sembra […] che gli insetti offrano una grande e variegata opportunità nutrizionale: tante proteine e amminoacidi nobili, oltre ad altre sostanze nutraceutiche di vario genere. Inoltre, grazie alla loro diversità biologica, questi animaletti sono potenziali ingredienti di innumerevoli preparazioni alimentari. Trasformati in farina, estratti, oli sono saporiti sapidi e dolci, pertanto adeguati per aperitivi, primi e secondi piatti, pasticceria, preparazioni liquide e solide. Lo sanno bene gli chef nazionali che hanno iniziato a giocare con questi ingredienti e inventano tutti i giorni ricette strampalate ma talvolta interessanti: è il caso del canale televisivo MasterBug dove Roberto Cavasin racconta le sue ricette. Questo mi fa pensare (e sperare) che nel giro di qualche anno sarà sempre migliore la gastronomia a base di insetti e novel food in modo analogo a quanto è successo negli ultimi dieci anni nell’evoluzione della gastronomia vegana e vegetariana e, nell’ultimo secolo, di quella della tradizione italiana che oggi pure definiamo made in Italy”.

Sull'argomento interviene anche Enrico Fariello, docente presso il Dipartimento di Scienze Zootecniche e Ispezione degli Alimenti dell'Università Federico II di Napoli, nell'articolo Entomofagia come categoria alimentare, pubblicato il 12 maggio 2015 sul sito dell'ORSA Campania (Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare): “Sebbene il loro apporto nutrizionale sia molto variabile a seconda della specie, dallo stadio vitale, dall’alimentazione e dall’habitat, tutti gli insetti hanno un elevato contenuto nutrizionale: sono ricchi di proteine, acidi grassi mono e poli-insaturi e presentano un buona percentuale di minerali e vitamine e numerosi studiosi e ricercatori stanno dedicando sempre più attenzione al riguardo”.

Per Roberto Valvassori, docente di Zoologia presso l'Università dell'Insubria, come si legge nell'articolo Dagli insetti il cibo di domani?, pubblicato l'8 luglio 2013 su “Repubblica”, a firma di Elena Meli, gli insetti “sono un'ottima fonte di proteine e grassi, paragonabili per qualità a fonti animali tradizionali come bovini, pollo, pesce. Naturalmente gli insetti non sono tutti uguali, né per gusto né per sicurezza: un po' come i funghi”.

Mueller: insetti deliziosi e nutrienti

Favorevole all'introduzione dei Novel food in Europa si dice anche Eva Mueller, direttrice della Divisione Politica economica e dei Prodotti Forestali della Fao, il cui parere è riportato nell'articolo UN report says insects could be food of the future, pubblicato il 13 maggio 2013 su “abc.net” (tradotto e riportato nell'articolo Combattere la fame nel mondo mangiando gli insetti, pubblicato il 13 maggio 2013 su “greenMe.it”, a firma di Roberta Ragno): ''’Il messaggio principale è davvero: mangiate gli insetti, perché sono abbondanti e una preziosa fonte di proteine e sali minerali' […] due miliardi di persone - un terzo della popolazione mondiale - si cibano di insetti poiché sono deliziosi e nutrienti''.

Tenere conto delle realtà locali

Secondo il parere di Marvin Harris, antropologo, riportato nell'articolo Insetti come cibo, il Ministero della Salute dichiara: in Italia è vietato, pubblicato il 17 gennaio 2018 sul “Corriere della Sera”, a firma di Daniela Natali ed Elena Meli, è giusto rispettare la repulsione degli europei verso gli insetti, considerati poco vantaggiosi dal punto di vista nutrizionale per il vecchio continente: “In Europa gli insetti sono facili da catturare, ma nonostante presentino un elevato ricavo in termini di calorie e proteine per unità di peso, il beneficio è piccolo commisurato a quello di altri animali facilmente reperibili. Nelle società in cui c’è minore accesso ai grandi vertebrati, per esempio perché il territorio non ne consente l’allevamento, il consumo di insetti è abituale”.

Dello stesso parere anche la Coldiretti, che interviene attraverso le parole di Rolando Manfredini, responsabile della Sicurezza Alimentare dell'associazione, nel paragrafo Critica una valutazione sulla sicurezza basata solo su aspetti culturali tradizionali, pubblicato all’interno dell’articolo-inchiesta di Stefania Milanello Procedure più snelle e mirate per i novel food, (marzo 2016 su “Il Latte”, e riportato sul sito “roedl.net”): “Occorre tener presente che una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati”.