La teoria dei cosmonauti perduti

Le intercettazioni dei radioamatori Judica-Cordiglia sono la prova dell’esistenza di cosmonauti perduti nello spazio

Tesi favorevole

PRO\VERSI

La teoria dei cosmonauti perduti trova la sua più valida conferma nell’operato dei fratelli torinesi Judica-Cordiglia.
I due radioamatori, che durante i primissimi anni della corsa allo spazio sondavano il cielo con apparecchiature radio, hanno intercettato presunti segnali di cosmonauti perduti in orbita.
Parte della stampa e diversi sostenitori ritengono valida la teoria dei cosmonauti perduti grazie alle azioni di intercettazione operate da Torre Bert, il centro operativo dei due fratelli torinesi.
Le registrazioni, tutt’oggi disponibili, permettono di dimostrare che Jurij Gagarin non fu il primo cosmonauta a raggiungere lo spazio ma solamente il primo a ritornare sano e salvo sulla Terra.
I segnali audio recuperati dai radioamatori torinesi permettono di ascoltare il battito cardiaco e alcune richieste di soccorso lanciate da cosmonauti in agonia.
Le dichiarazioni dei fratelli Judica-Cordiglia sono oggi ampiamente supportate da diversi opinionisti e da molteplici siti internet che ritengono valida la teoria secondo cui nei primi anni della corsa allo spazio diversi cosmonauti siano rimasti vittime di incidenti in orbita attorno alla Terra.


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